Tra gli insediamenti urbani di Montale e la campagna di colloca l’Abbazia di San Salvatore, citata da tempi antichissimi, dal 772, indicata come dipendente di San Salvatore a Brescia. Era nota in età carolingia con il nome di “monastero della regina”, poiché patrimonio personale delle mogli e delle figlie dei regnanti. L’Abbazia, grazie alla sua posizione cruciale per viandanti e pellegrini, svolse anche la funzione di spedale. Nel corso della sua vita ebbe una storia travagliata: venne chiusa al culto nel corso del XVI secolo, in concomitanza con l’abbandono del monastero; poi divenne di pertinenza prima dei Canonici regolari lateranensi, fino alla seconda metà del Settecento, poi dei cavalieri di Santo Stefano, che ne mantennero la proprietà fino alla metà del secolo successivo.
L’Abbazia di San Salvatore è frutto dal punto di vista stilistico di varie integrazioni, il cui radicale restauro di inizio Novecento ne ha voluto restituire il suo primordiale carattere romanico. Suggestiva è la sua cripta data al X secolo.